MINIT - CLUSTER "MADE IN ITALY"
È stato costituito a Milano il 14/11/2017 il Cluster Tecnologico Nazionale “Made in Italy”, che vede coinvolte come soci fondatori le rappresentanze imprenditoriali del Tessile/Abbigliamento, degli accessori Moda e dell’Arredo, nonché le principali Università italiane, il CNR, l’Enea e i principali Centri Tecnologici di settore
Il 14 novembre scorso si è ufficialmente costituita l’Associazione Cluster Made in Italy, che chiederà subito il riconoscimento giuridico, come previsto dalle indicazioni del MIUR.
Si tratta di un’alleanza pubblico–privato, coordinata da SMI – Sistema Moda Italia, l’Associazione di categoria del Tessile/Abbigliamento, aderente a Confindustria, per far dialogare in modo più fluido e strutturato e permanente le Università e il mondo della ricerca e dell'innovazione con le aziende delle filiere del “bello e ben fatto”: tessile/abbigliamento, scarpe, accessori in pelle, occhiali, pellicce, orafi, arredo e suoi complementi.
Saranno da subito coinvolti anche i settori agroalimentare e meccanico.
Attraverso il Cluster si intende sostenere la crescita economica e sostenibile di questi settori, operando in coerenza alle agende strategiche comunitarie e avendo particolare attenzione ai territori del Mezzogiorno.
Il Cluster, infine, rappresenterà in forma coordinata il sistema del Made in Italy anche sui livelli internazionali favorendo e rafforzando collaborazioni e partnership in materia di ricerca e innovazione.
Sono 22 i soci fondatori che hanno sottoscritto l’atto costitutivo:
7 Associazioni nazionali, tra cui quelle confindustriali merceologicamente competenti, CNA e Confartigianato,
7 Cluster regionali, Poli di Innovazione, Centri Tecnologici, Agenzie di sviluppo, Rappresentanze territoriali
8 Enti di ricerca e Università, tra cui: Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Bologna, Università di Firenze, INSTM (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali).
Ad essi a breve si uniranno altri 13 soci fondatori (tra cui: CNR, Enea, la Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e delle Materie Concianti, altre Associazioni ed Università), che completeranno il team di partenza.
Ai soci fondatori spetterà l’importante compito di avviare l’attività del Cluster, affinare e rodare il modello organizzativo (che è piuttosto articolato per tenere conto delle molteplici filiere, settori, regioni e stakeholders partecipanti) e iniziare a redigere il Piano d’Azione triennale richiesto dal MIUR.
Ma l’iniziativa punta a coinvolgere da subito il maggior numero di soggetti, in una logica di inclusività.
Già molte aziende e numerosi altri istituti di ricerca hanno manifestato l’interesse ad aderire e 10 Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Umbria) avevano già assicurato il loro supporto lo scorso anno, in occasione della presentazione del progetto di Cluster al MIUR.
Alberto Paccanelli, imprenditore tessile bergamasco, con lunga esperienza associativa a livello nazionale ed internazionale, da anni in prima fila in SMI sui temi della ricerca ed innovazione, è stato designato Presidente del Cluster.
“Le richieste di autentica sostenibilità e la rivoluzione digitale stanno mutando rapidamente lo scenario in cui si muovono le aziende dello stile di vita italiano” sottolinea il Presidente Paccanelli. “Per accompagnarle e sostenerle in questa fase di profonda trasformazione, il Cluster si porrà come elemento catalizzatore, per far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca e quello dell’industria, nel campo della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico”.
Il progetto di Cluster Made in Italy era stato presentato al MIUR nell’ottobre scorso e solo alla fine di luglio il MIUR ne ha concluso l’analisi tecnico–scientifica, che ha formalmente riconosciuto la validità della proposta e l’ha preferita rispetto alla cordata concorrente.
Insieme al progetto di Cluster, il MIUR ha assegnato il punteggio massimo anche ai due progetti pilota che la partnership aveva presentato contestualmente: il primo denominato GIOTTO è incentrato sull’economia circolare e interessa le filiere Moda-Tessile e Legno-Arredo; il secondo denominato FUNK-ITALY riguarda le funzionalizzazioni tecniche dei materiali per applicazioni in tre filiere, Moda-Tessile, Pelle-Calzature e Legno-Arredo. Tali progetti sono già in fase esecutiva e si attende solo il completamento della verifica economico/finanziaria ministeriale.
Le attività del Cluster inizieranno a dicembre e si indirizzeranno in prima battuta a organizzare tutta l’operatività e far conoscere il Cluster e le opportunità legate alle sue iniziative ai settori produttivi e al mondo della ricerca.
“Più il Cluster sarà rappresentativo, più efficace potrà essere la sua attività di creazione di reti di ricerca e collaborazioni sui molteplici fronti dell’innovazione trasversale, che abbraccia settori che fino ad ora hanno marciato paralleli, ma che hanno molto da condividere. Anche come visione del futuro” sintetizza il Presidente Paccanelli.